martedì 18 settembre 2018

Nuova forma di associazione all’UNAL VIGILANZA PRIVATA. in vigore dal 20 settembre 2018

A seguito delle numerosissime richieste, oltre alla tradizionale forma di adesione al Sindacato,  ( iscrizione a mezzo delega con invio della stessa al datore di lavoro) abbiamo istituito la seguente forma di associazione all’UNAL, che consiste con la sottoscrizione della delega, senza che questa venga inviata al datore di lavoro, questo perché numerosi lavoratori della vigilanza ci hanno chiesto di iscriversi al sindacato, ma di non inviare la delega al datore di lavoro per loro motivi, e che volevano aderire al Sindacato per ricevere tutti i tipi di assistenza ove ne avessero necessità.
Quindi portiamo a conoscenza dei lavoratori della vigilanza che dal 20 settembre 2018 sarà possibile aderire all’UNAL anche sotto quest’altra forma di associazione.

mercoledì 12 settembre 2018

NOVITÀ SUL PORTO D’ARMI SI TORNA ALLE CERTIFICAZIONI SANITARIE SEMPLIFICATE

Il 14 settembre entra in vigore un decreto che sbloccherà la procedura semplificata per il rilascio delle certificazioni sanitarie per il riconoscimento del porto d’armi.

Il nodo normativo, creatosi a seguito del ricorso al Tar dellaregione Lazio, negli ultimi anni ha reso molto più difficile la procedura per il rilascio della certificazione medica utile al rilascio e al rinnovo Con questo nuovo decreto legge, portato avanti dalle diverse associazioni di categoria tramite l’interessamento della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco e del sottosegretario Nicola Molteni (entrambi della Lega), tutto tornerà come prima.
porto d'armiI medici legali potranno tornare di nuovo a rilasciare le certificazioni sanitarie per il rilascio del porto d’armi, anche al di fuori delle strutture medico sanitarie in cui svolgono servizio.
Buone notizie quindi per i cacciatori, ma anche per le agenzie di vigilanza private, che con il ricorso al Tar erano stati penalizzati sia sul piano burocratico, più lungo e complicato, ma anche su quello economico.
L’interesse della senatrice Bonfrisco per la risoluzione di questo nodo burocratico è sorto soprattutto per non ritrovarsi con un’emergenza sicurezza in tutte quelle postazioni sensibili come ospedali, aeroporti, stazioni e tribunali. Con la vecchia procedura, infatti, le Asl faticavano a rilasciare le certificazioni sanitarie necessarie, e di conseguenza anche i rilasci del porto d’armi era più lento, costoso e macchinoso.
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/08/18G00127/sg

martedì 30 gennaio 2018

Assalti ai portavalori, slitta il deposito delle intercettazioni trascritte


il tribunale di cagliari

Il tribunale di Cagliari

Slitta il deposito della perizia sulle intercettazioni raccolte dalla Direzione distrettuale antimafia al processo che si sta celebrando a Cagliari, davanti al collegio presieduto dal giudice Ermengarda Ferrarese, ai 28 componenti della presunta banda specializzata in assalti ai portavalori in Sardegna. La trascrizione e la traduzione delle intercettazioni depositate dal pm Danilo Tronci non è ancora pronta, così i giudici hanno concesso una proroga sino a maggio, facendo slittare anche i termini di custodia cautelare che comunque erano ancora abbondanti.
Tra gli imputati - 12 detenuti e 16 tra domiciliari e piede libero - c'è anche l'ex vice sindaco di Villagrande Giovanni Olianas assieme a due fratelli, Luca Arzu e Angelo Lostia. Il processo riprenderà il 14 maggio.

martedì 21 novembre 2017

Assalti ai portavalori: arrivano le prime condanne da 4 a 17 anni

Assalti ai portavalori: arrivano le prime condanne da 4 a 17 anni: Diciassette anni a Salvatore Sanna, 7 anni rispettivamente a Vittorio Fogu e Pietro Mereu, 5 anni e quattro mesi a Giovanni Francesco Bussu e 4 anni e quattro mesi a Francesco Fabrizio Crisponi. Sono le condanne pronunciate dal Gup del Tribunale di Cagliari Giovanni Massidda al processo con rito abbreviato a cinque componenti della presunta banda accusata di aver assaltato furgoni portavalori in Sardegna. Il giudice ha sostanzialmente accolto, anche se riducendole in alcuni casi, le richieste del pubblico ministero Danilo Tronci, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari che aveva sollecitato condanne da 4 a 20 anni di reclusione.