mercoledì 27 agosto 2014

Colpo da cinque milioni al caveau di Vigilanza Sardegna, guardie giurate sospese

Sei guardie giurate sospese dall'incarico con l'accusa di "grave negligenza" nella maxi rapina, da 5 milioni di euro, avvenuta lo scorso ottobre nella sede della Vigilanza Sardegna, a Nuoro.

NUORO  - Dopo la rapina a mano armata avvenuto lo scorso 14 ottobre a Nuoro, al caveau dell’Istituto Vigilanza Sardegna, il questore Pierluigi d'Angelo ha disposto l'avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di 4 Guardie Particolari Giurate in servizio durante la rapina.
Gli accertamenti svolti dal personale della Squadra Mobile e della Polizia Amministrativa della Questura di Nuoro avrebbero fatto emergere vari comportamenti negligenti compiuti dalle quattro guarde, che avrebbero compromesso gravemente sia il generale sistema di sicurezza predisposto per la scorta ed il trasporto del denaro sia l’incolumità delle stesse guardie giurate. I quattro, in sintesi, secondo l'accusa hanno omesso colposamente di adottare le necessarie e normali misure e cautele che avrebbero reso quanto meno più difficile l'azione dei rapinatori.
Al termine del procedimento disciplinare e dopo aver valutato tutti gli elementi raccolti e le giustificazioni degli interessati, il questore ha inflitto la sanzione della sospensione dal servizio per 45 giorni a una delle guardie giurate, di 60 a un’altra e di 90 giorni alle altre due.  L'assalto al caveau aveva fruttato al commando un bottino di circa 5 milioni di euro.
Provvedimenti dello stesso tipo, sospensione dal servizio, sono stati adottati anche dalqQuestore di Cagliari a carico di due guardie particolari giurate in relazione alla stessa rapina.

Cooperativa "Vigilanza Sardegna" di Cagliari: Rapina da 5 milioni,sospesi 4 vigilantes

Colpo a Nuoro nel 2013, per il questore ci fu grave negligenza


 (foto: ANSA)  (ANSA) - NUORO, 26 AGO - Quattro guardie giurate dell'istituto di Vigilanza Sardegna sono state sospese dal servizio per grave negligenza. E' il procedimento disciplinare disposto dal Questore di Nuoro Pierluigi d'Angelo nei confronti dei vigilantes in servizio durante la rapina a mano armata compiuta il 14 ottobre 2013 a Nuoro, ai caveau dello stesso istituto, che aveva fruttato ai banditi 5 milioni di euro. Le indagini hanno fatto emergere vari comportamenti negligenti compiuti dalle quattro guardie giurate.

Nuoro, ombre sul colpo da 5 milioni "Gravi errori dei vigilantes": 6 sospesi

Le guardie giurate sono accusate di "comportamenti negligenti" in occasione della rapina di circa un anno fa a Nuoro. Sono arrivate sei sospensioni.
I fatti risalgono al 14 ottobre 2013 a Nuoro: nel mirino finì il caveau dell'Istituto Vigilanza Sardegna. Ora il Questore di Nuoro Pierluigi d'Angelo ha disposto l'avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di quattro guardie giurate in servizio durante la rapina.

Gli accertamenti svolti dalla Squadra mobile e della Polizia amministrativa hanno fatto emergere "vari comportamenti negligenti compiuti" dalle quattro guardie giurate, "che hanno compromesso gravemente sia il generale sistema di sicurezza predisposto per la scorta ed il trasporto del denaro sia l'incolumità delle stesse guardie giurate". In particolare "hanno omesso colposamente di adottare le necessarie e normali misure e cautele che avrebbero reso quanto meno più difficile l'azione dei rapinatori".

Stesso discorso per altre due guardie giurate della sede cagliaritana, sospesi dal Questore di Cagliari per motivi identici. Anche il Questore di Cagliari, Filippo Dispenza, ha infatti dottato due provvedimenti di sospensione nei confronti di altrettante guardie giurate in servizio il 14 ottobre scorso durante la rapina al furgone porta valori a Nuoro. I due sono dipendenti della sede di Cagliari della Cooperativa Vigilanza Sardegna e sono stati sospesi per novanta e sessanta giorni. I provvedimenti hanno carattere cautelare e disciplinare. Viene loro contestata la "mancata osservanza del Regolamento di servizio e delle Istruzioni di servizio scorta e trasporto valori, che impongono l'adozione di precise cautele e una particolare diligenza e attenzione nello svolgimento del servizio".

L'assalto al caveau aveva fruttato al commando un bottino di circa 5 milioni di euro.


Fonte: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/08/26/gravi_colpe_dei_vigilantes_ombre_sul_colpo_da_5_milioni-6-383210.html

lunedì 11 agosto 2014

Vigilanza Sardegna: buco tributario da 13 milioni e guerra tra guardie

  È la crisi di Vigilanza Sardegna, la cooperativa delle guardie giurate che ha sede legale a Cagliari in via Grecale 9: 13.258.231,21 euro di debito tributario, un’ispezione recentissima fatta dal ministero per lo Sviluppo economico proprio sui conti e una battaglia interna a colpi di carte bollate ancora sulla gestione economica, dopo 44 anni di storia. I soci lavoratori che si fanno la guerra sono 283, ma nella coop lavorano in 464 e si contano anche le basi operative di Oristano, Nuoro e Sassari.
La Vigilanza Sardegna ha in appalto la sicurezza di mezza Isola, a cominciare dai palazzi della Regione e compresi l’Ente per il diritto allo studio (Ersu) e il Centro di formazione professionale (Crfp). E poi: l’Inps, otto Asl , la Fiera di Cagliari, l’Autorità portuale del capoluogo isolano e quella di Olbia. Ma anche il Comune di Quartu e il porto industriale di Cagliari. Eppure non c’è più la busta paga sicura per via di quella voragine tributaria accumulata dal 2008, con i primi 2.508.940,74 euro di mancati versamenti al fisco. Lo hanno scritto nella relazione ispettiva i tecnici ministeriali che lo scorso 2 aprile hanno cominciato a passare al setaccio i bilanci della cooperativa. Le verifiche sono andate avanti sino al 13 giugno e si sono concluse con una catena di presunte irregolarità nella gestione. Si aggiunga che non convince per nulla il piano di risanamento partito il 14 maggio 2013, “tardivamente”, hanno rilevato ancora gli ispettori.
È stato un gruppo di soci a chiedere al Ministero di mettere il naso nei conti della coop. Se n’è occupato il Dipartimento per l’impresa e l’internalizzazione che a verbale ha messo pure i centesimi. Per il 2010, la Vigilanza Sardegna, governata da un Cda da 6, non ha versato 2.182.346,31 euro di Iva. La stessa imposta non arrivata al fisco sul 2011 è risultata pari a 3.969.631,53 euro. La cooperativa, per quello stesso anno, deve versare allo Stato pure l’Irap e sono altri 358.704,47 euro. C’è poi l’Irpef 2010: 264.972,63 euro. Infine l’Iva 2012: 3.973.635,59 euro.
Dopo due mesi di controlli, gli ispettori del Ministero sono stati inclementi: “Gli amministratori non hanno svolto il loro mandato prestando quella particolare attenzione prescritta dalle norme civilistiche”, ovvero “la diligenza del buon padre di famiglia” e “non hanno tenuto conto delle costanti, reiterate e incalzanti osservazioni dettate dagli organi di controllo”.
Il collegio sindacale già “in data 26 febbraio 2010 – si legge ancora nel verbale – riscontrava l’inadeguatezza del flusso informativo proveniente dalle società controllate” e invitava il Cda “ad adottare comportamenti e rimedi più incisivi”. La Vigilanza Sardegna, infatti, è capofila di una piccola galassia di società. Le più importanti sono tre: “Nuova Sicurvis srl,  Sos srl e Sardegna investigazioni srl”. Le ultime due “sono in liquidazione rispettivamente dal 9 agosto 2013 e dal 13 agosto 2013”. Non solo: “Ci sono appalti pubblici in cui la cooperativa ha partecipato unitariamente ad altre aziende” formando la cosiddetta Ati (Associazione temporanea d’imprese).
Dal 14 dicembre 2012 il presidente del Cda è Giovanni Cotza, uno dei 283 soci. L’hanno votato i 5 componenti del Consiglio di amministrazione, anche loro soci: di questi, quattro sono stati eletti due giorni prima, il 12 dicembre, mentre uno in carica dal 26 ottobre 2011. I loro nomi, nell’ordine, sono: Marco Melis (vice di Cotza), Giuseppe Deiana, Francesco Gioi, Michele Troncia e Lucio Farris. Nella relazione degli ispettori ministeriali è scritto ancora: “Alla data del 12 dicembre il consigliere Troncia risultava ineleggibile, perché amministratore della controllata Global, dichiarata fallita il 21 dicembre 2008”.
Il 3 settembre, in Regione, scade il bando da 26 milioni di euro sul nuovo appalto della vigilanza, su Cagliari. La cooperativa di via Grecale è l’affidataria uscente e dovrebbe aver di nuovo partecipato alla gara. Ma se i conti economici non migliorano, cioè se il piano di risanamento non dà i suoi effetti, gli ispettori non escludono di “chiedere al ministero il commissariamento di Vigilanza Sardegna”.
Alessandra Carta
Fonte: http://www.sardiniapost.it/